Giornata mondiale del riciclo: ecco cinque errori da non fare nella raccolta differenziata

UNA RAPIDA GUIDA PER CHIARIRE INSIEME ALCUNI DEI DUBBI PIÙ DIFFUSI DELLA DIFFERENZIATA

Quale migliore occasione per mettersi alla prova con la raccolta differenziata? Finché parliamo di carta, vetro, plastica o residui di cibo sembra un gioco da ragazzi. Ma quando ci troviamo tra le mani i cocci di una tazzina in ceramica o i gusci delle cozze, la domanda dove lo butto? assale anche gli spiriti più green.  

In questa situazione il buon senso ci può aiutare, ma può anche trarci in inganno facendoci incappare in errori che potrebbero rallentare il processo di smaltimento. Ecco allora che diventa fondamentale, quando possibile, consultare le informazioni presenti sulle confezioni dei prodotti e attenersi, anche grazie all’aiuto di Dove lo butto?, alle indicazioni del proprio comune di residenza. Ma iniziamo insieme a risolvere alcuni dei dubbi amletici più frequenti. 

1. SCONTRINI: SEMBRA CARTA MA NON LO È

Quando liberiamo i nostri portafogli dalle montagne di scontrini che abbiamo accuratamente conservato, rischiamo di commettere uno degli errori più comuni: gettarli nella carta pensando che siano assimilabili a un foglio qualsiasi. Sbagliato! La maggior parte degli scontrini sono fatti in carta termica, un particolare tipo di carta che contiene sostanze capaci di reagire con il calore. È bene, quindi, conferirli nell’indifferenziato in quanto non sono riciclabili.   

2. VETRO O CERAMICA? IL MATERIALE FA LA DIFFERENZA

Se malauguratamente ci capita di rompere una tazzina o un piatto in ceramica, dopo aver raccolto i cocci, è bene ricordarsi di non buttarli con il vetro. A differenza di vasetti e bicchieri, i piatti e le tazzine sono solitamente in ceramica, un materiale che si ottiene dall’argilla, sabbia e altri minerali. Proprio per la sua composizione, la ceramica non è riciclabile. Per smaltirla correttamente va, quindi, conferita nell’indifferenziato – solo in caso di piccole quantità - o, in alternativa, all’isola ecologica più vicina.

3. GUSCI DI COZZE E VONGOLE: UMIDO O INDIFFERENZIATO?

Abbiamo appena finito una bella spaghettata con cozze e vongole e nel piatto ci sono rimasti solo i gusci…ma dove si buttano? In realtà, questo rappresenta un rifiuto particolare. Infatti, se da una parte vengono considerati rifiuto umido, in quanto di origine animale, dall’altra i gusci sono di pietra calcarea, un materiale che non è biodegradabile e si caratterizza per i lunghi tempi di smaltimento. È proprio questa doppia natura a complicare la raccolta rendendola diversa da comune a comune: in alcuni comuni, infatti, i gusci dei molluschi vanno conferiti nell’indifferenziato, in altri, dove sono presenti impianti di compostaggio adatti ad accoglierli, vanno conferiti nell’umido. Per sapere, quindi, come differenziarli in maniera corretta è sempre necessario consultare accuratamente le indicazioni del comune in cui ci si trova.

4. MOZZICONI DI SIGARETTA: MAI NELL’UMIDO

Spesso popolano le nostre spiagge e pensare che, se dispersi nell’ambiente, impiegano anni per scomparire, creando gravi problemi all’ecosistema: sono i mozziconi di sigaretta, un rifiuto che non va assolutamente gettato nell’umido, ma è, in ogni caso, da conferire nell’indifferenziato. Diverso, invece, è il caso della cenere presente nel posacenere che va gettata nel compostabile, in quanto benefica per piante e coltivazioni.

5. CARTONI DELLA PIZZA: SPORCHI O PULITI?

Bella la pizzata insieme, ma i cartoni della pizza ora dove si buttano? Un dubbio che da veri italiani, amanti della pizza ci assale molto spesso. Il trucco sta nel controllare accuratamente a fine cena le condizioni dei cartoni: se sono puliti o con residui di cibo. Nel primo caso, infatti, vanno gettati nella carta; se, invece, risultano unti o sporchi di salsa di pomodoro allora sono da buttare nell’indifferenziato o nell’umido, a seconda di quanto stabilito dal comune di residenza. Ricordiamoci però che in questo secondo caso è sempre possibile isolare le parti pulite, come normalmente lo è il coperchio, da quelle sporche e smaltirle separatamente.