Posate e cannucce colorate in plastica monouso

Addio plastiche monouso: ecco quali sono i prodotti che non troveremo più al supermercato

Scopriamo che cosa sarà bandito e alcune valide alternative per una spesa green e intelligente

Pochi giorni fa, lasciandoci alle spalle il 2020, abbiamo detto addio anche alle plastiche monouso. Dal 2021, infatti, entrerà in vigore la direttiva europea che, con l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente, mette al bando diversi prodotti “usa e getta” in plastica. Questo è solo il primo passo di un più ampio percorso che punta al plastic-free: dal riciclo del 77% delle bottiglie di plastica entro il 2025, che arriverà a quota 90% nel 2029, alla produzione entro il 2025 di bottiglie con almeno il 25% di contenuto riciclato.

 

Prodotti come cannucce, forchette e piattini che eravamo abituati a comprare al supermercato, non li troveremo più in nessun Paese dell’Unione Europea. Oltre a essere protagonisti dei pic nic, infatti, questi prodotti sono tra quelli che più inquinano il Pianeta. Ma vediamo meglio insieme quali sono i prodotti interessati dalla direttiva e le alternative per una spesa intelligente.

Che cosa sarà bandito?

Tra gli oggetti monouso realizzati in plastica e che rientrano tra quelli banditi dalla direttiva troviamo piatti, posate, cannucce, bastoncini dei palloncini, bacchette per girare il caffè, contenitori e tazze in polistirolo espanso, bastoncini cotonati e contenitori per gli alimenti utilizzati all’interno dei fast food.

 

L’Italia però non si vuole fermare qui e, primo paese in Europa, ha avviato l’iter parlamentare per estendere il divieto anche a bicchieri e palloncini. Secondo i dati dell’associazione Marevivo, infatti, solo nel nostro Paese si consumano tra i 6 e i 7 miliardi di bicchieri di plastica monouso all’anno, cioè tra i 16 e i 20 milioni al giorno. I materiali plastici impiegando dai 100 ai 1000 anni per degradarsi, resistono nel tempo e continuano a essere presenti, non solo nelle acque ma attraverso i pesci arrivano anche nella nostra catena alimentare.

 

Ma torniamo un attimo indietro per vedere quali sono i passi fatti fino ad oggi. Il nostro paese negli scorsi anni ha già introdotto diversi divieti per ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente. Sin dal 2019 i cotton fioc con il bastoncino in plastica sono stati vietati, sostituendoli con materiale biodegradabile. Dal 2018, invece, i sacchetti monouso per ortofrutta e per la spesa sono esclusivamente realizzati in materiali biodegradabili e compostabili.

Le alternative alla plastica per una spesa intelligente

Esistono delle valide alternative che, assicurando la medesima praticità, hanno un impatto ambientale ridotto rispetto alla plastica. Si va dai piatti e bicchieri di carta, che sono biodegradabili e possono essere riciclati con la carta, a quelli in bioplastica, materiale biodegradabile che può essere prodotto con amido di mais. A questi materiali alternativi si aggiunge la bagassa, uno scarto di lavorazione della canna da zucchero che, data la sua resistenza, viene utilizzato soprattutto per il packaging dei cibi; è biodegradabile al 100% e, a differenza dei piatti e bicchieri di carta, non richiede l’abbattimento di alberi. Ugualmente ecologica la scelta di dotarsi di piatti e stoviglie riutilizzabili come quelle in alluminio che sono facilmente trasportabili per il peso ridotto e facilmente riciclabili.