Dove vanno buttate le capsule del caffè?
ECCO COME LE CAPSULE DEL CAFFÈ POSSONO TORNARE IN VITA GRAZIE AL PROGRAMMA DA CHICCO A CHICCO DI NESPRESSO
Tante volte vi sarà capitato di chiedervi dove butto…le capsule del caffè? Nell’alluminio, nell’organico o nell’indifferenziato? La capsula va aperta e i diversi materiali vanno separati? Se queste domande ti assillano ogni volta che stai per prepararti un caffè…prenditi giusto due minuti di tempo per scoprire come smaltire correttamente le capsule Nespresso. Dietro ogni capsula c’è, infatti, un mondo di sostenibilità che merita di essere scoperto e che ci ricorda quanto sia importante il riciclo.
LA SECONDA VITA DI UNA CAPSULA
Partiamo con il dire che ciascuna capsula Nespresso esausta si compone di due parti: l’alluminio e i residui di caffè. L’alluminio è un materiale dalle molteplici vite in quanto riciclabile al 100% e, soprattutto, riutilizzabile infinite volte per creare svariati oggetti, come ad esempio nuove capsule.Forse però non sapevate che, una volta separati dall’alluminio, anche i residui del caffè possono trasformarsi in una risorsa. In Italia oggi questo è possibile grazie al programma “Da Chicco a Chicco” lanciato da Nespresso nel 2011, un esempio virtuoso di economia circolare che ci insegna che tutto può essere riutilizzato per dare vita ad altro. Vediamo allora come fare per dare il nostro piccolo contributo.
SMALTIMENTO CAPSULE NESPRESSO
La prima buona regola è differenziare correttamente le capsule utilizzate. Nel caso di Nespresso, queste possono essere consegnate all’apposita area recycling all’interno delle Boutique Nespresso o in alcune isole ecologiche convenzionate che sono presenti sul territorio nazionale.
A questo punto, sono pronte per iniziare il loro viaggio verso una nuova vita: l’alluminio viene separato dai residui di caffè grazie a un sistema apposito che permette di avviare i due materiali a un diverso processo di recupero. L’alluminio viene, infatti, destinato alle fonderie così che possa essere utilizzato per produrre nuovi oggetti, mentre i residui del caffè, che sono in tutto e per tutto rifiuto organico, vengono trasformati in compost e utilizzati in una risaia in Italia. In questo modo, quindi, come ci ricorda il nome stesso del progetto, dai chicchi di caffè nascono chicchi di riso.
Il riso prodotto viene poi acquistato da Nespresso che lo dona al Banco Alimentare della Lombardia e del Lazio. Solo nel 2020 sono stati donati alle due Associazioni 630 quintali di riso, pari a 700.000 piatti di riso.
LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ NON FINISCE QUI…
L’impegno di Nespresso però non si ferma qui. Oltre a ridare una seconda vita alle capsule esauste, infatti, l’Azienda, ormai punto di riferimento nel segmento del caffè porzionato di grande qualità, vuole raggiungere un ambizioso obiettivo entro il 2022: rendere ogni tazzina di caffè a impatto zero.
Dalla riduzione delle emissioni di carbonio, dalla piantumazione nel Paesi di origine fino al parco “sotto casa” fino al sostegno a progetti di compensazione di alta qualità. Sono queste alcune delle azioni che Nespresso ha messo in campo per raggiungere la carbon neutrality. E chi l’avrebbe mai detto che in una tazzina di caffè c’è spazio per tutto questo?