Nescafè Plan 2030: l'impegno di Nestlè nell'agricoltura rigenerativa
La salvaguardia del pianeta passa attraverso un’agricoltura sostenibile, sinergica tanto con gli ecosistemi quanto con i gruppi umani che lavorano la terra. Perché, laddove a cambiare sono i paradigmi climatici, il primo a subirne le conseguenze è proprio il suolo, pertanto bisogna proteggerlo con tutte le strategie necessarie.
È alla luce di questa consapevolezza che Nestlé, azienda leader europea, ha siglato il Nescafé Plan 2030: un sistema per favorire l’agricoltura rigenerativa, diminuire le emissioni di gas serra e potenziare i mezzi di sussistenza delle comunità agricole. Affinché, attraverso queste politiche, si possa giungere a una coltivazione sostenibile del caffè per uno dei brand leader del settore. Un impegno concreto, iniziato nel 2010, che vede un investimento da parte dell’azienda di oltre un miliardo di franchi svizzeri entro il 2030, un’azione di tutto il Gruppo Nestlé che, anno dopo anno, si fa promotore di una transizione verso un sistema alimentare rigenerativo, tenendo sempre d’occhio il traguardo sfidante di raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. Meno di un ventennio quindi nel quale proseguire sulla strada della sostenibilità e dell’agricoltura rigenerativa. Ma cosa intendiamo con questo concetto?
Cos'è l’agricoltura rigenerativa?
L’agricoltura rigenerativa altro non è che un approccio all’attività che punta a migliorare la salute e la fertilità del suolo ma anche a preservare le fragili risorse idriche. A questa si somma, ovviamente, la prevenzione dalla deforestazione e la salvaguardia della biodiversità. Perché è utile il passaggio a una agricoltura rigenerativa? All’aumentare degli sconvolgimenti climatici, proteggere il suolo è una delle necessità più stringenti dell’uomo. Un suolo sano è sinonimo di un suolo che meglio resiste al cambiamento delle condizioni climatiche, dei raccolti che possono aumentare ciclo dopo ciclo e anche e soprattutto una rendita più sicura per gli agricoltori.
L’agricoltura rigenerativa aiuta ad abbattere la quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera oltre che a ridurre i ben noti gas serra. Una coltivazione sostenibile passa, però, attraverso la formazione degli agricoltori, sono loro infatti i protagonisti della svolta ecologica in atto, questo si traduce in un utilizzo consapevole di nuove tecnologie quanto e soprattutto l’utilizzo di colture resistenti e con alto rendimento. Questo discorso vale per molte colture ma anche e soprattutto per quelle tropicali o subtropicali come il caffè. Non dimentichiamo che ad oggi circa 125 milioni di persone devono il loro sostentamento proprio alla coltura del caffè.
Come cambia la coltivazione di caffè?
L’aumento delle temperature significherà da qui al 2050 una diminuzione di circa il 50% delle aree attualmente coltivate a caffè. Ad oggi secondo alcune stime l’80% di famiglie impegnate nella coltivazione del caffè vive a livello o sotto la soglia di povertà, quindi una situazione già di per sé complessa non potrà che peggiorare se non si attuano delle politiche volte alla formazione degli agricoltori e alla salvaguardia delle zone interessate dalle colture.
"Il cambiamento climatico sta mettendo sotto pressione le aree di coltivazione del caffè" - ha affermato David Rennie, Head of Nestlé Coffee Brands - "Facendo leva sull’esperienza decennale del NESCAFÉ Plan, stiamo accelerando il nostro lavoro per contribuire ad affrontare i cambiamenti climatici e le sfide sociali ed economiche nelle catene del valore di NESCAFÉ". L’azienda si impegna, quindi, a garantire una coltivazione più sostenibile del caffè nel medio e lungo termine.
Le azioni concrete puntano a scegliere delle colture che proteggano il suolo dagli agenti atmosferici, potando quelle già presenti o, altrimenti, sostituendole con cultivar resistenti tanto alle malattie quanto all’inasprirsi costante delle condizioni climatiche, utilizzare fertilizzanti organici per rendere il suolo più fertile, aggiungere materia organica nel terreno per aumentare il sequestro del carbonio nel suolo, il tutto tramite l’aggiunta di biomassa.
Utilizzare più massicciamente l’agroforestazione e ricorrere alla consociazione per proteggere e accrescere, laddove possibile, la biodiversità (NESCAFÉ intende aiutare i coltivatori ad effettuare una massiccia opera di piantumazione nelle piantagioni di caffè o nelle vicinanze, più di 20 milioni serviranno allo scopo). Ma anche e soprattutto a valutare, in accordo con i coltivatori, quali sono le pratiche di agricoltura rigenerativa più performanti e utili per ogni singolo territorio e sostenendo, anche economicamente, le comunità agricole che si assumono rischi e costi di un passaggio epocale come può essere quello alla coltivazione di un caffè sostenibile. Si pensa infatti di poter agire attraverso l’erogazione di incentivi per gli agricoltori che compiono una transizione verso un’agricoltura rigenerativa, stipula di assicurazioni contro gli agenti atmosferici che significa una protezione del reddito e soprattutto un accesso maggiore per i coltivatori alle linee di credito.
NESCAFÉ si focalizza sulla conversione dell’agricoltura in sette zone chiave per la coltivazione del caffè, territori questi in cui il l’azienda raccoglie il 90% della materia prima per ottenere un prodotto sempre impeccabile: Brasile, Vietnam, Messico, Colombia, Costa d'Avorio, Indonesia e Honduras e, per ogni Paese, metterà in campo strategie differenziate che puntano ad ottenere il miglior risultato da ciascuna area.
Ad aiutare l’azienda nella valutazione dei risultati Rainforest Alliance che, attraverso una partnership, si occuperà del monitoraggio dei progressi. Altre collaborazioni come quella con Sustainable Food Lab aiuteranno NESCAFÉ a tracciare la strada per la coltivazione di un caffè ecosostenibile che dia il giusto valore al lavoro dei coltivatori. È per questo che NESCAFÉ si pone come obiettivi:
- Entro il 2025 raggiungere il 100% di caffè di provenienza responsabile;
- Entro il 2025 utilizzare il 20% del caffè da metodi di agricoltura rigenerativa e giungere fino al 50% entro il 2030;
- Entro il 2030 dimezzare le emissioni di gas serra attraverso l’agricoltura rigenerativa e entro il 2050 raggiungere la quota zero;
- Approntare un piano di sostegno economico in Messico, Costa d'Avorio e Indonesia per accelerare una conversione dell’agricoltura tradizionale verso una forma rigenerativa.
Come rendere il consumo di caffè sostenibile?
Cambiare il consumo di caffè è possibile se si aumenta la consapevolezza del consumatore, raccontando quanto impegno c’è dentro ogni chicco, quanto lavoro e dedizione si cela in ogni tazzina. Per responsabilizzare, dunque, al consumo più consapevole di caffè sostenibile apre ad Assago, presso la sede Nestlé, la Nestlé Coffee Academy. Uno spazio certificato Campus SCA (Specialty Coffee Association), che apre le sue porte a dipendenti, clienti e fornitori e permette loro di conoscere i processi di coltivazione e produzione del caffè, perfezionare la conoscenza sia di tecniche che di nuovi trend di consumo, si impara ad assaggiare e valutare il caffè. Un’accademia che riesca a instillare nei consumatori la convinzione che, attraverso una scelta ponderata di consumo anche di caffè, si compie un gesto di attenzione verso il Pianeta.