Come leggere la data di scadenza del cibo?
“DA CONSUMARSI ENTRO” O “DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO”: ECCO COME EVITARE INUTILI SPRECHI, CON L’AIUTO ANCHE DELL’ETICHETTA CONSAPEVOLE.
Come leggere la data di scadenza degli alimenti? Un’informazione non sempre di facile comprensione ma che diventa fondamentale per evitare inutili sprechi di cibo. Secondo la Commissione Europea ogni anno produciamo una quantità enorme di rifiuti alimentari che arriva a toccare quota 88 milioni di tonnellate e di cui proprio il 10% è dovuto all’errata interpretazione delle etichette. Capire, allora, fino a quando un alimento è commestibile, anche se è stata superata la data di scadenza, è molto importante e, talvolta, più semplice di quello che pensiamo. È venuto allora il momento di fare un po’ di chiarezza.
Partiamo con il dire che l’indicazione di scadenza degli alimenti deve per legge essere riportata su tutti i prodotti confezionati. La data può essere preceduta da due diverse diciture: “da consumarsi entro” o “da consumarsi preferibilmente entro”. Una differenza piccola ma importante in quanto è proprio l’avverbio preferibilmente a evidenziare che il cibo che abbiamo tra le mani deperisce meno repentinamente rispetto agli altri. Vediamo meglio le differenze:
DA CONSUMARSI ENTRO: ECCO COSA VUOL DIRE
Quando sull’etichetta leggiamo “da consumarsi entro”, probabilmente avremo tra le mani un prodotto fresco confezionato e facilmente deperibile. Dallo yogurt al latte, dalla pasta fresca alle uova. Un’indicazione categorica che serve per segnalarci che questo prodotto, una volta superata la data di scadenza, è meglio buttarlo in quanto potrebbe essere alterato e comportare rischi per la salute del consumatore. Ovviamente, facciamo attenzione soprattutto se siamo in estate: i cibi freschi deperiscono ancora più velocemente rispetto ad altre stagioni dell’anno.
La regola d’oro quando acquistiamo cibi facilmente deperibili dev’essere, quindi, quella di non esagerare nelle quantità: finiamo le scorte che abbiamo in casa, prima di comprare nuovi prodotti della stessa tipologia. Inoltre, cerchiamo di tenere sempre ordine nel frigorifero e nella dispensa, mettendo questi alimenti in bella vista, così da non dimenticarli.
DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO: ECCO COSA VUOL DIRE
Passiamo ora al caso in cui la nostra confezione presenti l’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro”. Si tratta di prodotti a più conservazione che, una volta superata la data di scadenza, potrebbero leggermente cambiare le proprietà organolettiche, come gusto e aroma, ma senza comportare rischi per la salute del consumatore. È importante, quindi, sapere che la destinazione dell’alimento una volta superato tale limite non dev’essere per forza la pattumiera. Possiamo consumarlo, infatti, anche in un momento successivo, ovviamente sempre con buon senso e valutando lo stato del prodotto che abbiamo tra le mani.
L’ETICHETTA CONSAPEVOLE: COME CAPIRE SE MANGIARE L’ALIMENTO DOPO LA DATA DI SCADENZA
Un aiuto per orientarci tra queste diciture e capire quando un cibo può essere consumato anche una volta che è stata superata la data di scadenza arriva dall’etichetta consapevole. Si tratta di un’iniziativa lanciata da Too Good To Go che prevede di inserire a fianco dell’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro” la scritta “spesso buono oltre” accompagnato da tre simboli “osserva”, “annusa” e “assaggia”. Si vuole così educare il consumatore a utilizzare vista, gusto e olfatto per capire se l’alimento è ancora buono e commestibile.
Anche Nestlé ha scelto di aderire all’iniziativa. In occasione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare il Gruppo, infatti, ha sottoscritto il Patto contro lo spreco alimentare di Too Good To Go tra le cui attività e azioni concrete rientra proprio l’etichetta consapevole. In particolare, l’invito all’uso dei propri sensi verrà inserito, entro la fine del 2021, sia sul portale Nestlé “Dove lo Butto?” a partire dai prodotti Cereali Nestlé e Nescafè Dolce Gusto sia, nel caso di Nescafè Dolce Gusto, anche on pack su alcuni formati. Piccoli passi per meno sprechi.