L'equilibrio del corpo: cos'è, da che cosa dipende e come migliorarlo con alcuni esercizi propriocettivi
L’equilibrio umano è controllato dal sistema vestibolare che risiede nell’orecchio e consente l’interazione dinamica con l’ambiente esterno, in armonia con la forza di gravità.
I principali recettori, attraverso riflessi otolitici, consentono il mantenimento della postura e, grazie a un continuo aggiustamento automatico, ci permettono di contrastare la forza di gravità.
Questa è una sommaria descrizione del concetto di equilibrio. Si pensa spesso che giramenti di testa e vertigini si possano attribuire alla mancanza di equilibrio, ma in realtà possono essere causati dalla compressione delle vertebre cervicali.
La ricerca dell’equilibrio è determinata soprattutto da aspetti psicologici, più che fisiologici. Capita spesso di sentire genitori che si lamentano dell’incapacità dei figli di avere equilibrio: il problema è spesso di natura esclusivamente psicologica. Ciò che ci mette in difficoltà nelle situazioni in cui è richiesto equilibrio (camminare sul ciglio di uno strapiombo, percorrere in bicicletta un sentiero stretto o semplicemente imparare a pedalare, ecc.) è la nostra insicurezza.
L’insicurezza, a sua volta, è determinata dalla scarsa percezione del nostro corpo: sentire come i nostri muscoli si contraggono, percepire attraverso la postura la nostra posizione nello spazio, capire se siamo in piedi, se abbiamo le ginocchia in linea con gli arti...
Quando il bambino comincia a camminare scopre di non cadere perché impara a percepire l’appoggio dei piedi sul pavimento.
Quando chiediamo a una persona di allungare il collo spesso vediamo che rovescia la testa invece di eseguire il movimento richiesto: questo accade perché non ha la percezione del proprio corpo. La vista, l’udito e lo spazio che ci circondano determinano le informazioni che servono al nostro corpo per posizionarsi. Può tuttavia capitare che, nonostante si abbiano le necessarie informazioni, il corpo non riesca ad assumere la corretta postura, entrando in una situazione di instabilità dovuta alla mancanza di percezione della nostra posizione nello spazio.
Un bambino non riesce a pedalare da solo perché non si sente sicuro e stabile e perciò cade. Esistono esercizi di ginnastica propriocettiva e psicomotoria che ci aiutano a scoprire il nostro corpo.
La psicomotricità non è una ginnastica per chi ha problemi psichici, come qualcuno potrebbe pensare, bensì si basa su una serie di esercizi per l’equilibrio che ci aiutano a percepire il nostro corpo nello spazio. Camminare su una striscia sottile, girare su noi stessi lentamente e poi dirigerci verso un punto preciso, cercare l’equilibrio su una tavoletta dal fondo instabile: sono semplicissimi esercizi propriocettivi che ci aiutano ad avvertire i nostri segmenti corporei (braccia, gambe, piedi, testa). Sentire se i nostri piedi sono dritti o inclinati in modo tale da ricercare l’equilibrio significa avere una buona percezione del nostro corpo.
Anche il semplice palleggiare o lanciare una palla verso un cesto è ginnastica psicomotoria: i giochi con la palla sviluppano infatti la coordinazione occhio-mano e occhio-piede.
Se osservate un bimbo che per la prima volta prova ad andare in bicicletta, noterete che spesso non riesce nemmeno a mettere i piedi sui pedali, a causa di una carenza di coordinazione occhio-piede. Provare da fermi a stare su un piede solo o, a carponi, a staccare da terra prima una mano, poi un piede, poi mano e piede opposti ci aiuta a ricercare il nostro equilibrio. Mantenendo la posizione per qualche secondo, riusciamo a percepire il nostro corpo.
La mancanza di equilibrio, quindi, è nel 99 % dei casi legata a una non corretta percezione del corpo. Solo raramente è da attribuirsi a un problema di tipo vestibolare.
Per migliorare il vostro equilibrio, provate i semplici esercizi che vi ho suggerito e, in seguito, sperimentateli insieme ai vostri figli: ne trarrete grande giovamento.