Che cos'è l'Indice Glicemico e come si determina
L'Indice Glicemico (IG) è un indice della velocità di digestione di un alimento singolo a base di carboidrati, o di un piatto composito. Più veloce è la digestione, più rapido e consistente è l'aumento della glicemia (zucchero nel sangue), e quindi più insulina deve essere rilasciata rapidamente dal pancreas per riequilibrare la glicemia. Il consumo di alimenti ad alto indice glicemico comporta continui picchi glicemici: un vero e proprio stress per l'organismo, che evitato. Per definire l'IG di un alimento il laboratorio fa riferimento a un valore di IG di un alimento standard (una soluzione di glucosio o del pane bianco) che è considerato pari a 100. L’IG degli altri cibi viene espresso in rapporto a questo.
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Indice Glicemico: alcune sorprese e molti accorgimenti
La valutazione dell'IG degli alimenti riserva alcune sorprese. Per esempio: patate lesse e pane bianco hanno un IG più alto del comune zucchero (saccarosio, che è composto da glucosio e fruttosio). Gli spaghetti hanno un IG più basso rispetto alla pasta corta. Ancora: è intuitivo che la frutta matura, o molto matura, abbia un IG più alto della frutta meno matura.
Se pensiamo che l'IG è correlato con la velocità di digestione, è ovvio che quello dei cereali integrali (e i prodotti derivati) è inferiore rispetto ai cereali raffinati. Il riso parboiled (quello che tiene di più la cottura) ha un IG intermedio tra il prodotto raffinato e quello integrale. Ed è certo che la cottura sia un ulteriore elemento in gioco: la pasta al dente ha un indice glicemico più favorevole; le patate ne hanno uno molto alto, ma l'IG delle patate raffreddate dopo la bollitura e condite con aceto, olio e prezzemolo diminuisce considerevolmente. Lo stesso vale per il riso: qualunque tipo di riso, consumato freddo, ha un IG inferiore.
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l'indice glicemico nei piatti unici
Ai molti vantaggi di gusto dei piatti unici si somma l'opportunità di bilanciare anche l'indice glicemico della base: pasta, pizza, riso, patate, cous cous eccetera. Il punto di partenza è sempre l'equilibrio complessivo del piatto, che deve fornire i nutrienti fondamentali, ma nel rigoroso rispetto delle porzioni e delle proporzioni tra carboidrati, proteine, grassi, fibre e così via.
Gli esempi dei piatti unici che conigano gusto e benessere sono molti e noti: pasta con verdure o legumi, olio extravergine di oliva e un cucchiaio di formaggio tipo grana o pecorino o con sughi di pesce o con salse come l'amatriciana, che impone la sgrassatura preliminare del guanciale. Per la pizza, l'aggiunta di verdure, pomooro e mozzarella nella classica margherita o frutti di mare abbassano l'IG complessivo. Delle patate è già stato detto: lessate, raffreddate e condite con olio, aceto e prezzemolo, sono la base ideale per pietanze originali, in aggiunta ad altre verdure al vapore (fagiolini, broccoli, carote, cipolle, oppure ai delicatissimi fagioli cannellini), al polpo, o a più veloci e semplici uova sode e pochi dadini di formaggio saporito.
Il riso parboiled, base delle insalate estive, offre già un IG inferiore al riso raffinato; il raffreddamento contribuisce a questa riduzione e i condimenti (alternative infinite: pomodorini, piselli, melanzane, zucchine, peperoni, prezzemolo, basilico, dadini di prosciutto cotto, formaggio, uova sode, con olio extravergine e un tocco di limone e senape) permettono di soddisfare palato e voglia di benessere.