Rapporto tra genitori e figli
L'importanza del rapporto genitori-figli
In occasione della giornata mondiale delle famiglie, scopriamo come i genitori possono gestire al meglio il rapporto educativo con i propri figli, anche in cucina
Il 15 maggio si celebra la 25° Giornata Internazionale della Famiglia, lanciata dall'ONU nel 1996 con l’obiettivo di riaffermare il valore della famiglia come “cellula fondamentale della società”, in cui crescono e si formano gli adulti di domani. Il rapporto tra genitori e figli rappresenta da sempre un tassello importante per la crescita psicologica e lo sviluppo comportamentale di un bambino. Attraverso questa relazione, che si crea tra le mura domestiche e può svilupparsi anche al di fuori di esse, i più piccoli scoprono elementi fondamentali della vita che possono diventare un punto di riferimento per il futuro.
La teoria dell’attaccamento
In Psicologia ci sono diverse teorie che descrivono l’importanza dei genitori per i bambini in ambito relazionale, cognitivo ed emotivo. La teoria dell’attaccamento di John Bowlby ad esempio descrive in che modo la relazione tra genitori e figli riesca ad influenzare il modo in cui gli adulti di domani si relazioneranno con il mondo. La capacità di trasferire sicurezza nel bambino, cioè di costruire un attaccamento sicuro, sarà la base per permettere al futuro adulto di fidarsi del mondo. Il più importante assunto della Teoria dell'attaccamento è che un bambino necessita di sviluppare una relazione con almeno uno dei due genitori per la riuscita del suo sviluppo sociale ed emozionale.
L’importanza di comunicare
Rispetto al passato, i genitori moderni sono senza dubbio più elastici ed empatici, ma le dinamiche e i problemi di interazione tra due mondi così lontani possono restare complicati. Alcune madri e padri vivono ancora oggi il loro ruolo con la costante tensione di commettere uno sbaglio, continuamente in bilico tra l’essere troppo severi o troppo permissivi, tra il viziare o non dare abbastanza attenzione. Difficoltà già emerse dal Parenting Index, il primo studio del suo genere che intende analizzare e approfondire le difficoltà e le sfide che tutti i genitori si trovano ad affrontare quando nasce un figlio.
La strategia migliore per ridurre lo stress di un educatore è la comunicazione, la quale non può e non deve essere a senso unico ma deve essere fatta di reale ascolto e comprensione. I problemi dei ragazzi non vanno sminuiti e non bisogna mai anticipare critiche o consigli prima di aver davvero ascoltato cosa hanno da dire: limitarsi infatti a dire “sono sciocchezze”, “da grande lo capirai” è il sistema più veloce per allontanarli e fare in modo che dirottino la loro richiesta di aiuto verso coetanei o magari sul web. Per educare in maniera efficiente ed efficace serve equilibrio, regole chiare, confini, limiti tra ciò che si può fare e ciò che non si può fare, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Per un buon rapporto genitori-figli fin dalla tenera età occorre che mamma e papà siano autorevoli ma non autoritari, che rimangano accanto dando amore senza reprimere, offrendo ai propri bambini in ogni momento un esempio o modello positivo.
Il rapporto genitori-figli in cucina
Per cementare sempre più il rapporto genitori figli, creando empatia e complicità che poi potrà tornare utile in altre situazioni, l’elemento gaming, soprattutto in cucina, può risultare efficace. Il contesto in cui si preparano e si svolgono i pasti in famiglia ha un’influenza fondamentale sulle future preferenze di gusto, e svolge un ruolo particolare nella formazione del comportamento alimentare, ma non solo. È possibile consolidare il rapporto genitori figli attraverso una serie di attività che si possono svolgere in cucina o a tavola: è possibile far partecipare i propri figli alla preparazione del pranzo o della cena, lasciarli annusare gli ingredienti o guardare quando prepariamo le pietanze, farli partecipare attivamente alla realizzazione, coinvolgerli nell’apparecchiare la tavola, senza mai dimenticare di complimentarsi con loro per il lavoro svolto insieme.
Cucinare con i bambini può avere un esito positivo sull’autostima, sulla crescita dei rapporti familiari e sull’unione dei vari membri, oltre che un grande impatto sulla cultura alimentare dei bambini. Numerosi sono i benefici da un punto di vista nutrizionale, ma anche psicologico ed evolutivo. Cucinare insieme stimola spesso la curiosità dei bambini, spingendoli a provare in prima persona alimenti che non avrebbero altrimenti considerato, può anche essere il momento in cui si scopre insieme quali sono gli alimenti che fanno bene e quali benefici danno all’organismo.