Quali fattori influenzano le abitudini alimentari dei bambini?
Analizziamo le buone pratiche e scopriamo cosa contribuisce a formare le abitudini alimentari durante la crescita
La giusta alimentazione negli anni della crescita è essenziale per l’ottimale sviluppo fisico e cognitivo, per mantenere il peso sano e svolgere le varie attività, ma anche per stabilire sane e durature abitudini alimentari che influenzeranno lo stato di salute dell’adulto. Buone o cattive abitudini in età scolare difficilmente cambieranno nel tempo: è perciò importante insegnare le regole della sana alimentazione il prima possibile.
Per un’alimentazione adatta alla costruzione di nuovi tessuti, i bambini e i ragazzi vanno incoraggiati a consumare adeguate quantità di un’ampia varietà di cibi ricchi di nutrienti, a cominciare da verdura e frutta. Particolarmente importante è assicurare le giuste quantità di energia e di proteine, di vitamine (soprattutto la C, la D e il complesso B) e di sali minerali (soprattutto calcio, ferro e iodio, quest’ultimo anche mediante l’uso di sale iodato). Per questo è bene che i bambini non si fossilizzino su scelte monotone, ma si abituino a mangiare di tutto nelle adeguate quantità, che distribuiscano in più pasti la propria dieta giornaliera, a cominciare dalla prima colazione, che consumino con la giusta frequenza verdura e frutta, latte e derivati e non eccedano nel consumo di carne e di alimenti ricchi di grassi saturi, o di zuccheri, di bevande gassate e sale.
In questa fase della vita soprattutto l'ambiente familiare gioca un ruolo fondamentale nel modulare il comportamento alimentare. Infatti, il processo di apprendimento si attiva attraverso l’osservazione e l’imitazione di modelli (genitori, insegnanti, amici, ma anche personaggi dei cartoni animati) e si modifica in funzione del modello. Il bambino impara ad accettare gli alimenti anche attraverso l'osservazione del comportamento alimentare dei propri genitori e il loro esempio nel consumo di certi alimenti e, nel caso dei bambini più grandi, esaminando i loro giudizi negativi o positivi, che costituiscono fattori di indirizzo verso abitudini alimentari sane o sbagliate che siano. L’ambiente domestico è quindi di estrema importanza.
La disponibilità familiare di un’ampia varietà di prodotti alimentari e la varietà delle preparazioni aiutano a superare le barriere al consumo di certi alimenti, in particolar modo verdura e frutta che in questa fascia di età sono particolarmente critiche. Non sempre però nell’ambiente familiare si determinano sufficienti occasioni di scelte variate: così un’alimentazione monotona dei genitori, i quali per abitudine o per fretta, circoscrivono le possibilità di scelta ad una ristretta gamma di alimenti, limita l’esposizione dei figli a nuovi sapori, a nuove ricette, a nuovi stimoli. A volte può succedere invece che i genitori commettano l’errore di forzare i figli all'assunzione di certi alimenti o di usarli come ricompensa o castigo, quasi sempre ottenendo effetti opposti a quelli sperati.
Perciò, per migliorare la qualità della dieta del bambino è importante che la famiglia crei modelli alimentari “sani”, che possano influenzare positivamente la scelta della varietà alimentare. Occorre quindi:
- non cadere nell’abitudine di proporre sempre le solite cose che il bambino ha mostrato di accettare facilmente, rinunciando, anche solo dopo pochi tentativi, a ripresentare pietanze che il bambino altre volte ha rifiutato;
- non forzare il bambino a mangiare un alimento non gradito per evitare di generare risultati opposti a quelli sperati, ma si riproponga in altre occasioni, magari cucinato in maniera differente;
- aiutare il bambino nell’accettazione dell’alimento coinvolgendolo nel fare la spesa e nella preparazione dei pasti, assaggiando magari insieme le nuove pietanze;
- avere sempre disponibilità in casa e variare spesso i tipi di frutta e verdura;