I benefici del nuoto per i neonati

I benefici del nuoto per i neonati

È cosa risaputa che i neonati hanno un’affinità con l’acqua che decresce con il passare del tempo, è per questa ragione che molti pediatri consigliano l’iscrizione a corsi di nuoto per neonati che mantengano saldo questo legame e apportino altri benefici per lo sviluppo. Se siete genitori, lo state per diventare o, semplicemente, siete curiosi di sapere quali sono i benefici del nuoto neonatale ecco quello che c’è da sapere su questa attività per i bambini al di sotto di un anno di vita.

Cos’è il nuoto neonatale?

Il nuoto per neonati è una attività che, sembra superfluo dirlo, si svolge in acqua e serve per mantenere quella che viene definita acquaticità ovvero l’affinità prenatale con l’elemento acquatico. Quindi non si tratta, come è facilmente intuibile, almeno per i primi mesi, di un vero e proprio corso di nuoto, quanto piuttosto di un prosieguo naturale della capacità di percepire l’acqua come un ambiente familiare e un buon strumento per semplificare lo sviluppo psico-motorio del neonato.

Durante i corsi di nuoto per neonati sono presenti i genitori che costruiscono con il bambino un legame, anche se il piccolo può generalmente muoversi in piena autonomia. Secondo molti professionisti del settore e pediatri, è preferibile iniziare con il nuoto dopo i 3 mesi di vita. Durante le lezioni un professionista seguirà attentamente l’attività e uno o entrambi i genitori prenderanno parte attivamente per facilitare l’esperienza.

Occorre dunque cercare strutture attrezzate per ospitare questo tipo di corsi di nuoto per neonati, in cui vi sia una piscina con una temperatura che si aggira intorno ai 32°C in modo che il neonato non subisca sbalzi termici, un’area per il cambio del pannolino e l’allattamento.

A che età iniziare il nuoto neonatale?

C’è da dire che per ogni fascia di età del neonato, cambia la sua modalità di interagire con il mondo e di conseguenza sono diversi gli stimoli a cui può essere sottoposto. Man mano che il bambino cresce le attività da fare in piscina cambiano.

  • Dai 3 ai 6 mesi è forte la capacità di apnea volontaria, ovvero quell’innato meccanismo che permette ai neonati di non ingerire o inalare liquidi se si trovano sott’acqua è quindi questo il momento in cui il bambino si relaziona a questo ambiente in maniera del tutto naturale. Nonostante i movimenti di braccia e gambe siano passivi, l’istruttore e i genitori possono guidarlo con delicatezza fornendo supporto al corpo. In questa fase si punta all’ambientamento del bambino nell’ambiente acquatico.
  • Prima dei 12 mesi il neonato sarà in grado di interagire volontariamente con la propria respirazione e di iniziare a modificarla in base alle attività svolte. In questi mesi acquisirà la capacità di muovere volontariamente il corpo e imparerà ad afferrare gli oggetti, in questa fascia di età sarà consigliato utilizzare giochi galleggianti che aiuteranno il bambino ad apprendere il galleggiamento. Alle attività natatorie si sostituisce un approccio giocoso, in cui i genitori, immersi in acqua con i bambini giocano e familiarizzano con questo habitat.

Fino ai 18 mesi il bambino vivrà le lezioni di nuoto come un momento di socialità. Si tratta di un momento di grande crescita per in termini fisici, mentali ed emotivi. Sempre seguito dai genitori si avvia verso una completa autonomia. È questa la fase in cui ci si avvicina al nuoto vero e proprio iniziando a sperimentare ad esempio l’apnea e l’immersione.

Benefici del nuoto nei bambini

Ora che abbiamo scoperto in cosa consiste un corso di nuoto per neonati è bene soffermarci sui benefici che praticare questa attività apporta per i bambini appena nati. Come ogni nuova esperienza che riguarda i neonati, è bene chiedere al proprio medico un parere su che tipo di percorso affrontare, sarà lui infatti a validare la scelta di intraprendere un'attività di questo genere che può essere estremamente utile ma anche impegnativa per l’organismo del bambino. Ecco cosa accade al neonato:

  • viene stimolato dall’ambiente circostante, in questo modo il suo cervello impara a far fronte a situazioni nuovesia dal punto di vista sensoriale che emotivo, prende consapevolezza dello spazio in cui si trova e può interagire;
  • scopre nuove posture facilitato dalla spinta naturale dell’acqua e rafforza l’apparato muscolo scheletricoacquisendo forza ma anche elasticità. Senza dimenticare che anche la capacità di stare in equilibrio ne beneficia;
  • migliora la coordinazione e lamotricità oltre che il controllo muscolare;
  • impara più velocemente come controllare la propria respirazione, con il conseguente rafforzamento del sistema cardiocircolatorio;
  • crea unarelazione sana con l’acqua e permette di avere un rapporto sano con questo elemento nelle fasi successive di crescita;
  • rafforza il rapporto con i genitorigrazie al contatto fisico costante, all’ambiente stimolante e giocoso in cui entrambi sono inseriti. Nei genitori stimola la capacità di rispondere ai bisogni del bambino e nel neonato la capacità di formulare richieste specifiche;
  • accresce la fiducia in se stesso, l’indipendenza e facilità l’apprendimento poiché si trova ad ascoltare l’insegnante e i genitori e a rispondere positivamente ai loro stimoli;
  • si diverte e favorisce la creazione di legami con altri neonati e la socialità in generale;

stimola l’appetito e regolarizza il sonno, il neonato inserito in un ambiente simile a quello neonatale vive una condizione di familiarità in cui, però, può compiere molti movimenti in modo più fluido e agevole. Capita infatti che il bambino venga fuori dalla lezione di nuoto estremamente rilassato e stanco, condizioni queste spesso necessarie per dei riposini calmi e duraturi.

Secondo alcuni metodi di avvicinamento al nuoto, all’inizio si può anche non recarsi in piscina se a casa si possiede una vasca da bagno da utilizzare per lo scopo. L’importante è farsi seguire da uno specialista e creare le condizioni per le quali il bambino viva questo momento in sicurezza.