Il riutilizzo degli avanzi, come insegnare ai bambini a non sprecare il cibo
L’abitudine di sprecare alimenti perfettamente commestibili è radicata nella società di oggi.
Ecco come far capire ai bambini che le pietanze a tavola non dovrebbero essere mai buttate.
Insegnare ai bambini a non buttare il cibo e in generale far capire loro l’importanza del concetto di riciclo è un’abitudine molto importante e purtroppo sottovalutata. Sono poche le famiglie che conservano gli avanzi e si impegnano a buttare meno alimenti possibili: secondo il report “Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability”, pubblicato in occasione dell’ottava giornata Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare del 5 febbraio, nel 2020 gli italiani hanno gettato 5,2 milioni di tonnellate di cibo per un valore di circa 9,7 miliardi di euro. E proprio dal buon esempio che possono dare i genitori occorre partire per far capire ai bambini che le pietanze a tavola, anche se non consumate, non dovrebbero essere mai buttate.
Nei paesi più sviluppati si produce molto più di quello che si consuma e, di conseguenza, si butta ciò che non ci serve. Per rimediare all’inutile e dannoso spreco di cibo, l’unica cosa da fare è educare le prossime generazioni. Inoltre, evitare lo spreco di alimenti non consumati, oltre che un dovere etico, rappresenta anche un’opportunità per evitare lo spreco di soldi.
Ma quali sono i motivi per cui finiamo per buttare via gli alimenti ancora buoni?
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Pasti non consumati
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Alimenti vicini alla data di scadenza
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Cibi leggermente danneggiati ma ancora assolutamente commestibili
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Confezioni non idonee o danneggiate
La nostra generazione difficilmente sa cosa significa non avere niente da mettere in tavola. I nonni potrebbero quindi raccontare o spiegare ai bambini delle difficoltà che hanno conosciuto nella loro vita. Non bisogna per forza traumatizzarli: l’importante è far capire loro quanto siano fortunati ad avere sempre qualcosa da mangiare.
Un altro metodo efficace per far comprendere ai bambini il valore del cibo potrebbe consistere nel coinvolgerli nella scelta dei menù o nell’acquisto degli alimenti. A proposito di menù, stabilire qualche giorno prima un programma alimentare da seguire non solo eviterà di dover preparare all’ultimo minuto il pranzo o la cena, ma consentirà anche di non comprare cose che poi potrebbero essere buttate. In tal senso, la Guida Nutripiatto consente ai genitori di avere idee e consigli utili per seguire uno stile alimentare sano e le giuste dimensioni delle porzioni relative ai vari gruppi alimentari.
Per educare alla limitazione degli sprechi può essere molto utile insegnare ai bambini che ciò che non si è finito di mangiare per pranzo può essere riproposto anche a cena. Si consiglia di non esagerare e di non traumatizzare troppo i bambini. Un’educazione esagerata potrebbe portare alla comparsa di traumi alimentari che il bambino si porterà dietro anche da adulto.
È molto difficile trovare un bambino che voglia mangiare sempre tutto ciò che gli viene preparato. La maggior parte dei bimbi inappetenti evita di mangiare non perché non gli piaccia ciò che c’è in tavola, ma perché si rifiuta anche solo di assaggiarlo. Per ovviare a questo problema si potrebbe giocare al gioco dell’assaggio. In cui si invita il bambino ad assaporare, almeno una volta, un boccone di ciò che è stato preparato. Nella maggior parte dei casi, l’operazione va a buon fine e il piccolo finisce tutto ciò che ha nel piatto.
I bambini sono abituati ad emulare le azioni che vedono compiersi intorno a loro: ecco perché è importante far mangiare i bambini insieme ad altri. Ad esempio, il momento del pasto all’asilo non promuove solo l’obiettivo di nutrire i bimbi, ma può portare con sé tantissimi altri benefici. La maggior parte dei piccoli inappetenti, imitando il comportamento degli altri bambini, nel giro di qualche settimana può iniziare a mangiare ciò che prima si era sempre rifiutato anche solo di assaggiare.
Riciclare gli avanzi di cibo che andrebbero buttati è una buona abitudine che tutti dovremmo portare avanti. Non è necessario essere chef per imparare a riutilizzare determinati ingredienti in altre pietanze da riproporre nel pasto successivo. Da non sottovalutare anche la presenza di un grandissimo alleato in cucina: il congelatore. Se si è propensi a cucinare in grandi quantità è possibile dividere in porzioni e congelare ciò che si è preparato in eccesso.
Ai bambini occorrerebbe insegnare che ciò che non si finisce di mangiare può essere riutilizzato per altre ricette. Ad esempio, la carne avanzata può essere utilizzata per fare delle gustose polpette, il pane può diventare pangrattato, le verdure possono essere ripreparate in modo diverso. Inoltre, è possibile coinvolgere i bambini anche nella preparazione delle pietanze, stabilendo le varie attività in base all’età e alle competenze.
In linea con quanto detto e volendo evidenziare l’importanza del corretto riciclo, anche quello alimentare, lo scorso febbraio Nestlé ha firmato il Patto contro lo spreco alimentare insieme all’app Too Good To Go in occasione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Si tratta di un’iniziativa che punta ad accrescere la consapevolezza sull'importanza del non sprecare cibo, con l’ambizioso obiettivo che, entro il 2024, il 50% degli italiani sia più informato e attento ai temi dello spreco alimentare, dell'etichettatura e del TMC (Termine Minimo di Conservazione).